La certificazione delle scaffalature è l’attestato identificativo che deve corredare la scaffalatura. Tale documentazione consiste nella validazione statica mediante una fase preliminare di sopralluogo. Fanno seguito analisi approfondite sulle capacità strutturali, a cura di personale qualificato.
Consiste sostanzialmente nella verifica della capacità portante della scaffalatura, nella sua configurazione corrente.
Essa garantisce che la struttura è in grado di sostenere i carichi previsti.
Deve comprendere l’apposizione di appositi cartelli di portata all’interno del magazzino.
Come sono composte le tabelle di portata per la certificazione delle scaffalature?
Le tabelle che attestano la portata di carico della scaffalatura devono includere una serie di informazioni che identificano specificatamente le caratteristiche della struttura in questione.
Devono presentare colori e simboli conformi alla segnaletica sui luoghi di lavoro ed essere posizionate in un luogo molto visibile; solitamente vengono fissate sulle spalle ad altezza occhi.
Questo perché devono essere di facile leggibilità per i carrellisti e per tutti gli operatori addetti al carico e scarico merce, al fine di agevolare l’operatività ed assicurare l’utilizzo corretto delle strutture.
A questo proposito è buona norma da parte degli utilizzatori fornire adeguata formazione a tutto il personale che opererà con le attrezzature.
Le informazioni obbligatorie da inserire nei cartelli di carico per l’utilizzo in sicurezza della scaffalatura metallica industriale sono:
- anno di costruzione;
- dati del fornitore, con indicazione del nome e del logo (G);
- colori e simboli conformi alla segnaletica per la sicurezza (A),
- commento illustrativo (B);
- indicazione del carico massimo per livello di corrente (C);
- passo del corrente (d);
- altezza massima del primo corrente da terra (e);
- carico massimo di tutta la campata (F).
Perché è importante certificare le scaffalature
In primis, certificare la portata di carico è molto importante ai fini della sicurezza sul lavoro.
La tempestiva individuazione di anomalie (in relazione alle capacità di portata) permette di evitare il verificarsi di incidenti prevedibili. Rappresentano quindi un valido strumento a tutela dell’incolumità dei lavoratori.
L’obbligo di introdurre la segnaletica e di certificazione delle scaffalature sono disciplinate rispettivamente dal regolamentato dalle Direttiva del Consiglio Europeo 92/58/CEE e dalla Normativa europea 15635.
La Uni En 15635 è la principale norma di riferimento in materia di “utilizzo e manutenzione dei sistemi di stoccaggio statici in acciaio”.
Essa stabilisce che ogni azienda utilizzatrice di scaffalature deve individuare, nominare e preparare adeguatamente una persona responsabile della sicurezza delle attrezzature di stoccaggio utilizzate (PRSES). Quest’ultimo deve provvedere a far svolgere ad intervalli non superiori ai 12 mesi un’ispezione delle scaffalature, affidandola a personale esterno abilitato e tecnicamente competente. Durante l’ispezione viene verificata anche la presenza e il corretto posizionamento di tutta la documentazione obbligatoria (inclusa la relazione di calcolo in riferimento alle tabelle di portata).
Il fine delle verifiche ispettive periodiche (che non devono essere confuse con le certificazioni) è la redazione di un resoconto scritto con le proposte da sottoporre al PRSES e al datore di lavoro.
All’interno dell’elaborato verranno indicati tutti gli interventi ritenuti necessari per riportare gli impianti alle ottimali condizioni d’uso, ai fini della riduzione dei rischi.
Quali scaffalature hanno l’obbligo di certificazione
Le scaffalature metalliche sono da considerarsi a tutti gli effetti attrezzature di lavoro, perciò soggette a regolamentazione:
“…il Datore di Lavoro è quindi tenuto a rispettare gli obblighi generici in merito alle attrezzature di lavoro ed in particolare quelli contenuti nel Titolo III, mettendo a disposizione dei suoi collaboratori attrezzature conformi alle normative vigenti in materia.” (D.Lgs 81/08)
A questo proposito è utile fare una classificazione delle scaffalature metalliche che devono presentare la certificazione di portata:
- scaffalature leggere (da valutare in base alla tipologia, all’altezza, alla finalità d’uso e al peso del materiale stoccato);
- strutture medio/pesanti quali scaffalature porta-pallet industriali, cantilever, drive-in, drive through;
- soppalchi;
- scaffalature dinamiche (dette anche a gravità):
- scaffalature pesanti quali portalamiere, magazzini portacoils e compattabili pesanti.
Come comportarsi con le scaffalature senza certificazione valida?
Nelle aziende provviste di aree scaffalate spesso si verificano condizioni che richiedono nuova riesamina delle strutture presenti.
Una situazione molto ricorrente, specialmente in magazzini con scaffalature datate, è la completa assenza di certificazioni.
La mancanza di informazioni precise si riscontra anche in presenza di scaffalature autoprodotte. In questa fattispecie mancano genericamente i riferimenti del produttore in merito alle portate di carico indicative e le indicazioni di realizzazione a regola d’arte.
L’esecuzione del sopralluogo preliminare in mancanza di dati può richiedere più tempo perché si deve eseguire un’analisi approfondita, ai fini della valutazione accurata dei carichi massimi da inserire nelle tabelle di portata.
Anche in presenza di certificazione si ha necessità di doverla riesaminare, in quanto non più compatibile, nelle seguenti situazioni:
- modifica intenzionale della struttura: quando si sostituisce un componente dello scaffale con un elemento di migliori prestazioni (ad esempio, per aumentarne il carico massimo);
- ogni qualvolta si proceda allo smontaggio e rimontaggio delle scaffalature in cui si hanno modifiche nelle disposizioni dei livelli di carico;
- quando si ha necessità di effettuare miglioramenti sismici con inserimento di controventature orizzontali e verticali;
In tutti questi casi, Ros Italia viene incontro alle esigenze dell’azienda offrendo la consulenza di tecnici specializzati nella certificazione del magazzino e delle scaffalature. Si parte dall’analisi dei componenti della struttura (montante, corrente e tralicciatura) per poi procedere alla ricertificazione.
Ogni quanto richiedere la certificazione e a chi rivolgersi
Come sopra riportato, con cadenza non superiore ai 12 mesi, l’azienda deve affidare ad un tecnico esterno l’ispezione del magazzino. Tuttavia, ogni qualvolta le figure aziendali competenti quali RSPP e PRSES verifichino la mancanza o irregolarità delle tabelle di portata, si deve richiedere la certificazione a tecnici specializzati.
Ros Italia fra la gamma di servizi integrativi proposti offre anche la certificazione. Grazie all’intervento di ingegneri specializzati, provvediamo a fornire la nuova documentazione attraverso questi step:
- identificazione delle caratteristiche strutturali/dimensionali previa classificazione della tipologia di scaffalatura
- calcoli di portata
- stesura di una relazione di calcolo
- rilascio della certificazione
- posizionamento delle nuove tabelle di portata (oppure creazione delle nuove tabelle di portata)
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Articolo redatto da Fiorenza Fregoso